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PRODUZIONI

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ABOUT 

TIME THE CONNECTION

Coreografia Fernando Pasquini e danzatori

Durata 50 minuti 

Interpreti 3

tw-12

 

 

 

“Cos’è dunque il tempo? Se nessuno mi interroga, lo so; se volessi spiegarlo a chi mi interroga, non lo so, eppure posso affermare con sicurezza di sapere che se nulla passasse, non esisterebbe un passato; se nulla sopraggiungesse, non vi sarebbe un futuro: se nulla esistesse, non vi sarebbe un presente”.

(Sant’Agostino)

 

Il tempo, ineffabile di natura, prende forma grazie alla relazione che si instaura tra il presente e il suo passato e futuro, concretizzandosi su un piano fisico che permette di sperimentare cosa emerge a livello personale da questa interazione reciproca.
Il presente è qui e ora, origina il suo passato e il suo futuro, dando vita a delle proiezioni di sé e generando così tre entità diverse. (In questa fase esse viaggiano seguendo la propria linea temporale seppur comincino a rendersi conto della reciproca esistenza). (Dapprima seguendo la propria linea temporale) Nascono (quindi) i primi incontri durante i quali il presente sperimenta la sua centralità tra le due proiezioni, all’interno di un’atmosfera caotica nel suo nascere, (un preludio di un percorso) che si andrà poi ad
articolare.
È il passato dunque il primo ad esercitare la sua influenza, che persiste, seppur in alcuni casi velata, durante tutto lo spettacolo. Esso funge da aiuto, ci porta alla riflessione, può metterci in difficoltà, ma soprattutto non cessa mai di essere, è parte della propria esistenza fin dal primo attimo e crea da subito un filo tra ciò che è e la traccia che rimane ad ogni istante che passa. In un secondo momento l’attenzione si sposta al futuro, ogni azione del presente genera una conseguenza che lo delineerà, anch’esso motore che spinge alla modulazione dei propri comportamenti secondo un confronto con una sua possibile visione; a sua volta può essere più o meno certo, indossare i panni dell’angoscia, come della speranza, o ancora essere occasione di sfida.
Il presente dunque, fulcro della relazione che si crea tra le tre entità, lega le stesse in una relazione che si fa sempre più resistente, per quanto ancora in balia di diverse suggestioni. Questo rapporto si intensifica e infittisce fino a diventare totalmente amalgamato, alla luce del fatto che le tre proiezioni possano essere ricongiunte sotto una stessa persona, vivono un legame che non ha più bisogno di essere esplicito, che vive al di fuori del contatto fisico, che arriva al gioco e alla spensieratezza.
Il punto di scontro arriva nel momento in cui le due influenze, passato e futuro risultano troppo impattanti, fino a togliere lo spazio che il presente è bene che tenga per sé, sopraggiunge perciò la necessità di ritrovarlo, di esercitare un controllo sulle proprie proiezioni, il quale può essere ritrovato senza distanziarsi da esse, che rimangono in continuo divenire, ma trovando il proprio equilibrio all’interno. Dal proprio spazio, personale e scenico, il presente impara ad uscire consapevole da questo impatto, in accettazione, sicuro del proprio posto; le scelte che compie in questo frangente risolvono la modalità di entrare in contatto con le altre due entità fino a raggiungere una relazione che entra quindi in totale sintonia, scambio
e fusione. 

In conclusione, questo rapporto, in continuo divenire, mostra la concreta alternanza tra momenti di pace, di scontro, di linearità e di rottura; tutti noi sperimentiamo la connessione con il nostro passato e futuro, che crea ritmi, di vita, di gioco, ti attesa e di silenzio, un viaggio all’interno del quale speriamo di potervi portare.

SINOSSI

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